Popcorn: una storia lunga migliaia di anni

Pensi a Popcorn ed è subito serata al cinema o spiaggiati sul divano a guardare un bel film.

Vi siete mai chiesti dove arriva infatti l’abitudine di sgranocchiare semi di mais scoppiati durante gli spettacoli?

Si tratta di una storia iniziata lontano nel tempo: se le varietà di mais utili per fabbricare i pop corn iniziarono a comparire già 8mila anni fa grazie agli aztechi in Messico, è il 1848 l’anno in cui questa delizia viene citata per la prima volta nel dizionario degli americanismi sotto la voce “snack food”.

Diffusi soprattutto nelle Americhe, erano lo snack più amato al circo, nelle fiere di paese, negli appuntamenti mondani o sportivi. Il successo aumentò quando la prima macchina da pop corn (che funzionava a vapore) adatta allo street food fu fabbricata: l’inventore era Charles Cretor, correva l’anno 1885.

Il cinema non amò i pop corn da subito: per accoglierli come snack da poltroncina rossa occorse attendere l’avvento del sonoro nel 1927.
In quella data, gli spettacoli si aprirono a un pubblico variegato e anche i pop corn così ‘pop’, popolari appunto, poterono entrare nei cinematografi.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il connubio era ormai inscindibile.

Ma da dove arriva il seme di mais da scoppiare?

La pianta è la Zea Mays, il comune mais, di qualità “everta”, adatta a scoppiare se sottoposta ad alte temperature (circa 175 gradi): tecnicamente, lo scoppio avviene quando all’interno del chicco di mais l’amido si espande poiché stimolato dal forte calore. I chicchi saltano verso l’alto per reazione al calore che invece occupa la parte bassa del chicco.
Fanno bene? Sono da considerare alla stregua delle patatine fritte e dunque potenziali junk food oppure i pop corn si possono mangiare senza remore?

Le ricerche sono concordi: i pop corn contengono sostanze antiossidanti, polifenoli e fibre utili per il corretto funzionamento dell’organismo

Fonte: Sale&Pepe